eros e business: quando ila tua attività è capace di sedurre

«Che cosa è per te il successo?»

Non mi ricordo se la domanda mi sia mai stata posta direttamente, se l’ho letta in qualche libro, ascoltata in qualche dialogo di film o serie.

Probabilmente sono vere tutte le ipotesi, ma ciò di cui sono certa è che per un sacco di tempo io ho risposto, anche solo col pensiero: essere riconosciuti da molti per le proprie doti e i propri talenti.

A pensarci ora mi fa sorridere che io abbia potuto elaborare una risposta così ego riferita e così lontana dall’idea di successo che è maturata in me negli anni. Ma non sono certo una mosca bianca.

L’idea del successo

Prima di avere qualcosa, abbiamo un’idea di quel qualcosa. E su quell’idea costruiamo tutta una serie di postulati.

C’è l’idea del successo legata all’archetipo della persona vincente, per esempio.

Quando abbiamo un vincente abbiamo, per forza di cose, almeno un perdente. Se abbiamo un vincente abbiamo anche una concezione del mondo bidirezionale: verticale od orizzontale; da sotto a sopra; da sinistra a destra o da destra a sinistra a seconda delle culture.

C’è l’idea del successo connessa al simbolo del varco che taluni riescono a superare e talaltri no. Una specie di portale magico di cui esistono poche chiavi e di conseguenza pochi inviti disponibili.

La concezione del successo più diffusa pare quindi essere ancorata alla figura retorica dell’uomo e della donna che ce l’hanno fatta (a uscire da una condizione x, a scalare la piramide sociale, ad accumulare beni e denari…). E di nuovo: per riconoscere colui che ce l’ha fatta dobbiamo necessariamente riconoscere che qualcun altro non ce l’ha fatta.

Il successo, così come lo si intende nella maggior parte dei casi, è dunque una gara. Un primeggiare. Ecco perché quando non arriviamo al podio siamo persuasi di aver fallito l’obiettivo.

Il successo come disvelamento

Che cosa accadrebbe se a questa idea di successo come approdo per pochi, sostituissimo un’idea di successo come disvelamento?

Immagina che riuscire (ri-uscire… sarà un caso?) significhi non arrivare da qualche parte, che stia oltre o in alto, bensì guardare alle cose là fuori con attenzione.

Può darsi che tu non abbia mai osato guardare alle cose con una certa attenzione perché pensavi non ti fosse concesso farlo. Forse per fedeltà a un’educazione che insegna a mantenere basso lo sguardo, a non desiderare ciò che è di altri e non tuo. Oppure per la vergogna di provare eccitazione nel desiderare ciò che per il tuo clan (famiglia, branco, tribù…) è sempre stato proibito.

In effetti, togliere i veli a qualcosa è guardare quella stessa cosa nella sua nuda bellezza e rischiare di farcene irretire e sedurre.

Il successo è erotico

In ebraico antico la parola erot, dalla quale con ogni probabilità si può far derivare il nome del dio greco Eros (da cui i concetti di erotico e di erotismo) significa due cose: attenzione accurata e svelamento.

Erotico, stando all’origine del termine, così come alle conclusioni cui giunge Platone nel Simposio, è ciò che ci si svela agli occhi in tutta la sua strabiliante e voluttuosa bellezza.

Non parliamo quindi di bello estetico, ma di bello estatico: ciò che inebria i sensi suscitando il desiderio di superamento dei limiti. È il bello che semina il desiderio di dar vita a qualcosa che prima non c’era. Di far succedere (successo non è forse il participio passato del verbo succedere?) qualcosa che non avrebbe potuto accadere senza la nostra complicità e compartecipazione.

Colpiti dalla freccia di Eros proviamo una tensione creativa: dall’unione tra noi e ciò a cui finalmente dedichiamo la nostra attenzione viene fecondato il nostro progetto.

– L’amore non è, o Socrate, il desiderio del bello come tu dici

– L’amore di che è dunque amore?

– Di generare e partorire in seno alla bellezza

(Platone, Convito, I Classici del pensiero volume primo, Mondadori, 2008, pp. 427-428)

Nessuna gara, nessuna competizione. Questo successo ha posto per tutti e sono più che certa che non veda l’ora di coinvolgere in questo amplesso creativo anche te.

L’eros e il tuo progetto di business

Il successo è l’arte di far accadere le cose; il piacere di creare stimolati dalla bellezza che riusciamo a scorgere nel mondo; il desiderio di fecondare la vita con il seme del nostro progetto.

Se poni attenzione al tuo business, o alla tua idea di business, e riesci a vederci tutto questo, hai in mano un progetto erotico: un’attività capace di generare e partorire senso e valore non soltanto per la tua vita, ma per la vita di tutte le persone che ne verranno a contatto.

E se stai pensando che il concetto di erotico non funziona per te perché tu non hai un business creativo, stai pensando con gli occhi velati e la mente in gabbia: sei tu per prima, o per primo, a non accorgerti della bellezza della tua attività (del suo lato erotico appunto).  A questo punto la domanda sorge spontanea: cosa contengono le frecce (i tuoi prodotti, i tuoi servizi, la tua comunicazione) che scagli al cuore dei clienti che vuoi raggiungere?

Prova settimanale dell’eroe

Questa settimana ti invito a esaminare il tuo business, o il tuo progetto nascente di business, con gli occhi di Eros.

• Qual è la parte più erotica (capace di generare e partorire bellezza) del tuo lavoro?

• Come la racconti?

• Cos’ è che non hai ancora avuto il coraggio di rivelare del tuo lavoro che potrebbe sedurre chi, là fuori, non conosce ancora le curve e le sinuosità della tua professione?

 


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