Coaching in fabula | Carlotta Givo
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Diario delle Tre Notti di Luna Piena in Sagittario Diario delle Tre Notti di Luna Piena in Sagittario - 11 giugno 2025

Scritto sotto la guida di Giove in Cancro che ti ricorda:

• non cercare di capire tutto
• scrivi per sentire
• scrivi per tornare a ‘casa’

👉🏻 Prima notte | Cosa ti fa sentire a casa? Cosa dà calore e coerenza alla tua storia?

Scrivi liberamente su:

▫️i luoghi che ti accolgono davvero (interni o esterni)

▫️le relazioni in cui ti senti intera, non giudicata

▫️i gesti, le parole, i riti che ti restituiscono a te stessa

Domande in transito:

▫️Cosa significa per me “sentirmi a casa”?
▫️Quale parte della mia storia è rimasta sempre lì, ad aspettarmi?

👉🏻 Seconda notte | Integra sensazioni, emozioni e visione

Scrivi liberamente su:

▫️il momento in cui hai visto chiaramente di avere una tua strada e direzione

▫️una sensazione fisica che ti ha guidata in una direzione a cui la mente diceva «No!»

▫️ le emozioni che ti aiutano a discernere cosa è vero per te da ciò che non lo è

Domande in transito:

▫️Quale direzione mi emoziona?
▫️Dove mi portano le lacrime, i brividi, il calore al petto?

👉🏻 Terza notte | Recupera le memorie fondanti

Scrivi liberamente su:

▫️una memoria d’infanzia che continua a parlarti

▫️una frase, un gesto, uno sguardo che ha inciso un significato dentro di te

▫️un mito familiare che ti porti dentro e che senti che è ora di trasformare

Domanda in transito:

▫️Se volessi riscriverla (una memoria, una scena, una fetta della mia storia, un’esperienza…), come la racconterei oggi?

Buona scrittura di Luna Piena! 

#archetipinmovimento #pianetiInteriori #LunaPiena #scritturachecura #mitobiografia #Lunatidi25 #archetipi
Da quale storia di errore sei emersa? Cosa te ne f Da quale storia di errore sei emersa?
Cosa te ne farai di quella storia?

Ho pensato spesso che onorare mia madre significasse fare come lei, seguirne con obbedienza i passi, esserle così fedele da ripetermi nei suoi stessi errori e schiantarmi dove lei si era già schiantata prima.

Solo di recente, ascoltandola nei suoi rimpianti, nei suoi rimorsi, e soprattutto nei suoi: «Sei proprio come me!», detti con un’inclinazione dolorosa nella voce, ho capito.

E per un istante mi sono fatta madre, e da madre mi sono chiesta cosa avrebbe voluto dire, per me, guardare mia figlia cadere nei miei stessi inciampi, procurarsi le mie stesse ferite, rompersi le mie stesse ossa pur di dimostrarmi la sua totale lealtà.

Niente di tutto questo mi avrebbe resa minimamente felice e soddisfatta. 

Al contrario, credo mi sarei chiesta: che senso ha aver passato tutto ciò che ho passato per farci ripassare anche te?

Se avessi una figlia, oggi le direi: sbaglia in modi completamente diversi dai miei! E se questo ti sembra un tradimento, allora tradiscimi! E qualunque cosa ti dica, non permettere alla mia storia di diventare un incantesimo di ripetizione posato sulle pagine della tua.

Allora lo dico a me, alla figlia che continuo a essere a 46 anni suonati.

E lo dico anche a te, casomai avessi bisogno di sentirlo.

#trame #raccontoautobiografico #lealtàfamiliari #unastoriadifamiglia #lavoroautobiografico
Per parlarti dell’incontro con l’archetipo nov Per parlarti dell’incontro con l’archetipo novilunare di questo mese, ti racconto proprio di questo post, scritto una decina di giorni fa, pubblicato ieri sera, e archiviato dopo cinque minuti netti.

Rileggendolo, infatti, mi è sembrato scritto da una parte di me che ho imparato a riconoscere, e a rassicurare senza doverla per forza assecondare.

Una me in perenne fila per un permesso di soggiorno nelle stanze della vita. Una me, che ha imparato molto presto a dimostrare di meritare quel posto nel mondo. 

Per quanto sia faticoso parlarti di questa me, voglio farlo, e farlo oggi, perché se c’è un solo suggerimento da cogliere nell’incontro con l’archetipo di questo novilunio, questo suggerimento è: libera la tua storia dalle vecchie narrative consumate e consumanti che, una parola alla volta, ti sottraggono intere pagine di vita!

Questa Luna Nuova in ♊️, mercuriale e psicopompa, è infatti l’archetipo della catabasi, il viaggio agli inferi della letteratura classica; la discesa nel pozzo e l’attraversamento del bosco delle fiabe: un passaggio simbolico di rinascita e trasformazione. 

Durante questa lunazione, possiamo quindi calarci nel pozzo delle storie e delle parole da revisionare, per incontrare tutte quelle storie e parole originali che abbiamo trattenuto tra le righe di altre più consuete e facili da gestire, che oggi vogliono staccarsi dal fondo, emergere, e farsi racconto vivo.

Come sempre, per accompagnare questo passaggio, ho un esercizio narrativo da proporti: prendi carta e penna e scrivi un racconto che senti farti da cornice, da margine, da ritornello stanco (Ogni volta che… Devo sempre… Quando…)

Scrivilo senza pensarci troppo.

Poi, nei giorni a venire, e fino alla prossima Luna Piena dell’11 giugno, tornaci su e riscrivilo (che non significa ricopialo!), e osserva quel che succede: sono cambiate le parole? Se sì, quali? È cambiata la tua percezione di quella storia? È emerso qualche insight?

Se ti va, puoi condividere il tuo racconto e le sue trasformazioni future nei commenti: cosa che in effetti sarebbe già un gesto di riscrittura, visto che ciò che c’è nel pozzo, di solito, facciamo ben attenzione vi rimanga.

Buona 🌚 !
La scrittura di sé ha molte forme. La più faci La scrittura di sé ha molte forme. 

La più facile è forse il diario, che può, a sua volta, avere forma lunghissima, lunga, media, corta, brevissima.

Ogni forma ha valore. Ogni forma restituisce al suo autore o alla sua autrice qualcosa. 

Per tenere un diario non serve la piuma d’oca, il calamaio, la luce fioca di una lanterna che spicca nel buio di una notte tutta per sé: bastano anche soltanto le note del telefono, un momento morto alla fermata del tram, l’attesa alle poste, il sacro trono su cui appoggi il sedere la mattina.

Là dove d’abitudine scorri freneticamente il flusso continuo della vita degli altri, puoi, ad un certo punto, fermarti e fare un giro nella memoria dei tuoi giorni, e appuntarti ciò che di quei giorni vuoi che resti, ciò che merita la tua attenzione, ciò che per qualche ragione vuole una tua riflessione.

Senza avere la vita grama di Leopardi, il genio di Nietzsche o la penna affilata e precisa della Ferrante.

Non è ‘peffomans’, è la tua storia. E tanto basta.

Quella che ho condiviso nel carosello, è l’ultima settimana di diario a note: l’unica forma possibile di scrittura introspettiva in questo periodo urgente e intenso. 

Non ha niente di speciale. Non è bella. Non è particolarmente profonda. È un carosello di istanti che sono rimasti, e forse una ragione c’è.

Nessuno di questi appunti mi ha richiesto più di un minuto del mio tempo. Almeno un paio hanno seminato un’idea per il Fabulatorio. Ma quest’ultima cosa avrebbe anche potuto non accadere, il che non avrebbe tolto un’unghia di valore al gesto e al momento.

È uno spunto, se vuoi.

#scriveredisé #lavoroautobiografico #diario #scritturachecura
Ho ritrovato, su uno dei libri acquistati al Salon Ho ritrovato, su uno dei libri acquistati al Salone del libro, questa citazione da Carl Rogers: «Quello che sono è sufficiente, se solo riesco a esserlo».

Per qualche ragione la frase mi ha fatto pensare a una serie animata giapponese che sto guardando in questo periodo (Gudetama), e pure a un esercizio che avevo proposto lo scorso anno, più o meno verso Pasqua, sicuramente ispirata proprio dal periodo, a una mia cliente in stallo. 

L’esercizio è questo 👉🏻 immaginati protagonista di una storia fantastica.

In questa storia però tu non sei la persona che riconosci allo specchio oggi, e nemmeno quella che hai sempre voluto vedere nello specchio di domani. 

In questa storia sei un piccolo ovetto 🥚 

Di quale meravigliosa creatura è una promessa questo piccolo ovetto? 

E di cosa ha bisogno, questo piccolo ovetto, per riuscire a essere la meravigliosa promessa che è?

Da questo esercizio, la mia cliente ha tirato fuori un racconto visionario, commovente, e ricco di livelli interpretativi, che ci ha spinte, per la potenza del suo contenuto, a cambiare sia la prospettiva, sia l’approdo del nostro percorso insieme. E durante il nuovo cammino, anche più di un itinerario. 

Abbiamo scelto di tendere un orecchio all’ovetto, e abbiamo fatto bene: l’ovetto, ben più competente di noi rispetto alla sua storia, ci ha infatti aiutate a conoscerlo e a prenderci cura di lui mentre pian piano cresceva e si preparava a schiudersi 🐣 

L’esercizio ora lo hai anche tu.

Non ti rimane che metterti in ascolto del tuo ovetto 🥚 e della storia che ti porta.

Buona scrittura ✍🏻 

#eserciziodiscritturachecura #rimedibiografici #scritturachecura #trameperdute #coachingnarrativo
Con la partecipazione necessaria di @erikameneghel Con la partecipazione necessaria di @erikameneghello e @stefania_giannuzzi, perché due amiche che ti fanno ragionare sono meglio di una.

#salto25
✨ 12 maggio, 18:56 → 🌕 Luna Piena in ♏ ✨ 12 maggio, 18:56 → 🌕 Luna Piena in ♏ 

L’archetipo che meglio rappresenta questa Luna Piena è la Venere che incontriamo nella fiaba di Amore e Psiche: non quindi la soave dea della bellezza che ci è stata tramandata dall’iconografia rinascimentale, bensì l’oscura Signora delle metamorfosi. La dea alchemica che non lascia tregua né scampo. La catalizzatrice del cambiamento.

È lei a mettere alla prova la giovane Psiche, a spingerla a sfidare le sue paure più profonde, a togliersi la maschera, a diventare una vera dea e anziché essere la pallida ombra di un’altra. 

Se questa Luna scorpionica parlasse, ci inchioderebbe con feroce determinazione al muro della verità: qual è il tuo segreto, Psiche? Cosa si nasconde dietro la brava bambina, la sorella sacrificata/sacrificabile, la mogliettina devota, la mammina pancina? 
Chi sei, davvero, quando nessuno ti vede e ti misura? Di quali pensieri serpentini è gravida la tua immaginazione? Quale autorità sei disposta a sfidare per ottenere ciò che vuoi?

Come la Venere raccontata da Apuleio, questo transito e suoi aspetti mandano gambe all’aria tutte le nostre coperture, e ci sottraggono a qualunque copertina rassicurante: perché nessuno può essere chi non è e mentire a se stesso troppo a lungo.

Nella fiaba di Apuleio, l’ultima prova a cui Venere sottopone Psiche, prevede che la fanciulla discenda negli inferi dove farà una serie d’incontri difficili con le sue debolezze, i suoi demoni, e le sue ombre 👉 se nei prossimi giorni avessi anche tu l’impressione che il mondo si sia spaccato sotto i tuoi piedi precipitandoti in un inferno di incontri con parti ‘mostruose’ di te e degli altri, prova a lavorare su queste domande:

✍️ quale segreto di me, che ho paura di mostrare, mi fa vivere all'ombra di un ideale?

✍️ cosa cerca la parte di me che sente costantemente il bisogno di compiacere gli altri?

✍️ quali situazioni quotidiane rappresentano il banchetto di gratificazioni e rassicurazioni che mi mantiene in una versione ridotta di me impedendomi di crescere ed esprimere il mio pieno potenziale?

Buona 🌕  alchemica! 

#archetipiinmovomento  #AmorePsiche #pianetiinteriori #Metamorfosi #mitobiografiaAstrale
Sono cresciuta con l’idea del tempo nemico. Del Sono cresciuta con l’idea del tempo nemico.

Del tempo che corre, fugge, passa, e s’affanna per non perdere se stesso.

Sono cresciuta con il mito della velocità, dell’arrivare prima, dell’andare avanti senza farmi troppe domande su cosa lasciassi indietro. 

Sono cresciuta rincorrendomi, senza accorgermi che, facendo così, mi sono sempre tenuta indietro e mai d’accanto. 

E quando non ci si tiene d’accanto, è più facile perdere il segnale, indebolire il contatto con il proprio nucleo centrale. Ed è anche più facile confondere l’oltranza con la perseveranza; mettere prima l’arrivare prima, anziché l’arrivare dove davvero importa; farsi incantare dalle scorciatoie che non fanno che allungare la strada. 

Negli ultimi cinque anni ho lavorato sull’esagramma 32 – la durata – senza nemmeno saperlo. E ci ho lavorato, anche se in modo del tutto casuale, proprio come suggeriscono di fare le linee: 

👉🏻 senza aspettarmi troppo, troppo presto 
[ciò che ha valore si crea lentamente, con perseveranza]

👉🏻 facendo attenzione alle macchinazioni dell’ego 
[non lottare, non vantarti, non disperare: ma confesso che la prima mi dà ancora molto da fare. A proposito, sul copione della lotta e della fatica ci ho scritto un Fabulatorio qualche giorno fa: se ti iscrivi alla mia newsletter puoi recuperarne la lettura dall’archivio]

👉🏻 senza fare paragoni 
[fare paragoni non fa che sviare l’attenzione su storie che non sono la nostra, allontanandoci dal nostro racconto]

👉🏻 portando luce alle radici del desiderio 
[il perché ci muoviamo in quella direzione e non in un’altra è importante quanto il come]

👉🏻 senza pretendere di convincere nessuno che la mia fosse la strada giusta da prendere

👉🏻 smettendo di rincorrere il cambiamento ad ogni costo 
[mutare in continuazione, sperando, prima o poi, d’azzeccare la muta, è ansia travestita da disponibilità al cambiamento]

Senza, per l’appunto, prendere scorciatoie.

💭 Quale meta del tuo viaggio ha bisogno che tu riveda il tuo personale mito del tempo?
 
💭 Quale meta del tuo viaggio ha bisogno di essere passata al setaccio dell’esagramma 32?

#iching #cambiamento #tempo #mitobiografia
«Il giardino è solo mio!» Urla il gigante cacci «Il giardino è solo mio!» Urla il gigante cacciando i bambini che, con le loro risa e giochi, rendevano fino a poco prima il suo giardino vivo. Poi, per assicurarsi che i bambini non vi entrino mai più, alza un muro, ma il muro che costruisce per proteggersi, diventa presto una barriera che lo taglia fuori dal flusso delle stagioni. Così, mentre fuori è già scoppiata la primavera, il giardino resta bloccato nell’inverno. 

Se dovessi pensare a una storia che incarna bene l’archetipo di questa Luna Nuova in Toro (27 aprile, 21:30), sceglierei sicuramente Il gigante egoista di Wilde. 

Come il gigante della storia, anche questa Luna racconta del nostro bisogno di fare recinto delle nostre cose per tenerle al sicuro, e di come, quando si esagera, si trasformi in chiusura, attaccamento e stagnazione. 

Nessuno, però, nemmeno un burbero Gigante, può vivere in un inverno perenne. E nulla, nemmeno il muro più alto del mondo, può tenere la vita e il cambiamento lontani troppo a lungo.

Come nella favola di Wilde, mesi e mesi di tempeste di ghiaccio aprono una crepa nel muro del giardino, così nel cielo che accompagna questa 🌑  di maggio, due archetipi vengono a fendere la muraglia iperprotettiva taurina e a rimettere in moto le cose: Marte ♌ e Plutone ♒.

Il primo, vuole affermarsi, esprimersi, mostrarsi; e lo fa con l’impeto dei bambini che non stanno tanto a badare ai divieti d’accesso, ma si prendono lo spazio che vogliono. Il secondo, ci costringe ad ascoltare le emozioni che riguardano il potere e la paura di perdere il controllo, facendoci sentire quanto bisogno abbiamo di liberarci dalle vecchie forme di sicurezza diventate ormai una gabbia.

Se ogni Luna Nuova è sempre un invito a riscrivere una certa storia. la storia da riscrivere sotto l’influsso di questa Luna, riguarda l’intreccio narrativo tra: valore, possesso e sicurezza. 

👉 Tu, per esempio, su cosa stai basando il tuo senso di sicurezza? E il tuo senso del valore? 

👉 Quanto sei identificata con ciò che possiedi (anche simbolicamente)? 

👉  Quali emozioni ti si agitano dentro quando qualcosa che ti è caro viene attaccato, invaso, o messo in discussione?

Buona riscrittura con la 🌑!
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©2018 - 2025 Carlotta Givo | Coaching in fabula. Foto: Michela Ghio. Tutti i diritti sono riservati.