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Per germogliare bisogna che il seme si rompa. Val Per germogliare bisogna che il seme si rompa.

Vale per la ghianda che custodisce il futuro della quercia, e vale per la ghianda che custodisce la tua storia straordinaria.

Quindi rompi. Il seme, le uova nel paniere, le 🏐 🏐 , i timpani, gli schemi.

Rischia la forma, rompi il guscio ed esplodi la tua meraviglia nel mondo! 

È ora.

Buon equinozio anime narranti 🐣

#equinoziodiprimavera #fioriturapersonale #ghianda #primavera
È qualcosa che d’improvviso viene toccato e si È qualcosa che d’improvviso viene toccato e si risveglia. 

Per un bacio d’amore vero. Per una nuova primavera che scioglie dal torpore dell’inverno. Per un sussurro che esile e lieve si inerpica lungo le linee labirintiche dell’orecchio, e da lì trova la via.

La via per uscire o per entrare? Chiedi.

Dipende da dove sei. Rispondo.

Tutto dipende da dove sei.

• Dove sei nella tua storia?

• Dove sei nelle azioni di ogni giorno?

• Dove sei nelle scelte?

• Dove sei nel mondo?

Giusto un morso alla mela, perché dell’importanza di questo dove parleremo nel Fabulatorio di mercoledì; e poi ancora, insieme, nella Writing Room del Fabulatorio, su Telegram.

Se ancora non ricevi il Fabulatorio ti basta cliccare sul sommario dal link in bio.

#impantanarsi #storieingarbugliate #teshuvah #primaveraalleporte #springiscoming #fareanima #fabularorio #narrazioni #animainfabula #divenire
Ho poco da aggiungere. #francischan #successo #le Ho poco da aggiungere.

#francischan #successo #lecosechecontano #fallimento #notetoself #promemoria #quote #citazioni
Due giorni fa parlavo con un’amica di esperienze Due giorni fa parlavo con un’amica di esperienze e persone che hanno il potere di cambiare il corso della nostra storia.

Mi ci sono volute quasi 48 ore per rendermi conto che senza mai menzionarla stavamo parlando di bellezza. 

E poco fa, mentre riordinavo la scrivania dopo l’ultima consulenza della giornata, mi è tornata in mente una parola che ha usato quest’amica (ciao amica 🐽) per descrivere tutto ciò che luccica e acceca, ma non illumina granché. E questa parola era: cosmetica.

Non è così facile distinguere la cosmetica dalla bellezza. Non oggi. Non in mezzo a questo bombardamento di informazioni. 

Di primo acchito sembrano scatenare in noi quasi gli stessi movimenti; e invece, laddove la cosmética invoglia, imbriglia e imbroglia; la bellezza incanta, travolge e scombina.

Fa notare Piero Ferrucci che se è vera bellezza, allora non serve a nulla: «A che ci servono – chiede – un adagio di Mozart, o i colori di un arcobaleno, o la splendida geometria di un fiocco di neve?»

Eppure, una volta che abbiamo ascoltato il primo, visto il secondo e ci siamo pers3 nel disegno del terzo, lo sentiamo che la nostra vita non è la stessa di poco prima: di colpo ci si spalancano davanti agli occhi le porte della meraviglia, ed è tutto un fiorire di possibilità.

Niente di meno della bellezza. 

È un promemoria. Una mappa sacra per anime erranti. E forse anche un monito. 

Penso che me lo farò imprimere da qualche parte, perché non so tu, ma io ho bisogno che mi venga ricordato. 

#bellezza #futureself #meraviglia #promemoriaperlanima #notetoself
«Perché le cose più vicine sono spesso le più «Perché le cose più vicine sono spesso le più difficili da vedere?», si chiede Furlong quando qualcuno gli fa notare quanto somigli a Ned, il bracciante di casa Wilson. 

Leggendo Piccole cose da nulla ho pensato istintivamente a quante informazioni sono sempre state sotto al mio naso senza che io abbia saputo vederle.

Per anni, ad esempio, non ho visto alcun talento in me, nemmeno il benché minimo barlume: a meno che, continuare a rovinare sempre nei medesimi errori e inciampi non potesse considerarsi tale.

E non ho nemmeno visto quanto fosse assordante la solitudine in cui ero immersa, o dolorosa l'invidia di cui non capivo il seme, o l’indifferenza che mi colpiva,  o la manipolazione che mi confondeva. E per anni non ho neppure saputo vedere la mano tesa di fronte a me, l'amore gratuito, la stima, la corrispondenza.

💭 Cosa ci rende orb3 a ciò che abbiamo sempre avuto davanti, o accanto? 

💭 Cosa crea la macula cieca che ci impedisce di vedere che ciò che cerchiamo come pazz3 non è là dove avrebbe potuto infilarsi per  insabbiarsi e scomparire, bensì è, ed è sempre stato, sotto i nostri occhi?

Ti scriverò di questo nel Fabulatorio di mercoledì, e poi ti racconterò anche di cosa sto facendo per aguzzare la vista e di cosa potresti provare a fare tu.

Mi raggiungi di là? Il link per iscriverti è sempre nel sommario che trovi cliccabile nella bio.

#fabulatorio #talento #puntocieco #newsletter #talefulness #bookcoaching #ilraccoltodeiracconti #lapienezzadelracconto #narrazionefacilitata #futureself
Nasciamo con due storie: quella che portiamo dentr Nasciamo con due storie: quella che portiamo dentro, e quella che portiamo addosso, cucita come un abito a misura dei sogni, delle aspettative e dei desideri, come anche delle paure, delle idee, delle convinzioni e delle credenze, di chi ci accoglie e/o ci accompagna nel mondo.

Se ti chiedessi quale sia la storia più vera, forse d’istinto risponderesti la prima. Che è la stessa risposta che mi sono data io un milione di volte. Tuttavia, quando una persona veste per anni, decenni pure, la seconda, è con quella che crea coerenza, e con quella si confronta e si verifica costantemente: vado bene? Vado male? Faccio bene? Faccio male? Me lo merito? 

Insomma, la nostra vera storia è quella che abitiamo di più. Almeno finché non decidiamo di crearne una nuova. Che è esattamente quel che succede a Sigismondo nella Vita è un sogno.

Figlio di Basilio, re di Polonia e astrologo di lungo corso, Sigismondo, prima ancora di nascere, ha già una storia. È la storia che il padre ha letto negli astri, ed è tremenda e infausta. Il principe ereditario, infatti, è destinato a diventare il più terribile dei tiranni, a spaccare in due la Polonia e a calpestare la legge del suo stesso padre. Così dicono le stelle a Basilio, e il re ci crede. Tanto che decide di imprigionare Sigismondo nelle segrete di una torre sperduta tra le montagne. Lì lo abbandona per anni, in catene come una bestia, senza altra informazione su di sé che non sia il proprio nome.

Sigismondo, pur senza aver mai fatto nulla di male, abita per gran parte della sua vita la storia di un cattivo e di un colpevole. E quando ormai vecchio Basilio metterà alla prova la verità degli astri cedendogli, nella simulazione di un sogno, il trono che gli spetta di diritto, Sigismondo scoprirà, con sgomento, della vita che gli è stata sottratta e negata. E giustamente, a quel punto, s’incaxxa come una biscia e cattivo lo diventa sul serio. 

[continua nei commenti]
Ho creato un nuovo quaderno di revisione e previs Ho creato un nuovo quaderno di revisione e  previsione annuale: si chiama Preview ed è il mio regalo per questo 2022 a te che fai parte della clique di affezionatissim3.

Preview lo potrai stampare proprio come un vero quaderno e compilare con le tue penne preferite, oppure usarlo con la tua app preferita su tablet.

Troverai il link per scaricarlo nel prossimo Fabulatorio, la mia newsletter, che questa settimana uscirà di venerdì mattina.

Venerdì e non mercoledì perché l’ultimo numero dell’anno sarà uno speciale fuori format in cui ti racconterò un po’ del dietro le quinte di questo 2022 e condividerò qualche anteprima per il 2023. 

Se non sei ancora iscrittə al Fabulatorio ma pensi che questo sia il momento giusto per te per entrarci, spulcia il sommario dal link in bio e raggiungici di là: siamo oltre 2500 narrautory e non vediamo l’ora di conoscerti! 

Se sei felice per questo regalo 🎁  lasciami un ♥️ e fammi sapere quanto nei commenti!

#yearreview2022 #revisioneannuale #preview22_23 #scaricabile #freebie #fabulatorio #cliquedegliautori #talefulness #lapienezzadelracconto #personalstorytelling
Hai mai scritto una lettera a unə sconosciutə? Hai mai scritto una lettera a unə sconosciutə?

E ne hai mai consegnata una al mondo senza sapere nelle mani di chi sarebbe capitata?

Nella diretta di ieri con @erikameneghello (ti consiglio di recuperarla sul suo profilo) abbiamo parlato delle storie di Natale e di tutte quelle altre storie che ci uniscono e riuniscono in un luogo e in un tempo speciali.

Ci siamo chieste a quale storia di Natale crediamo. E cosa davvero celebriamo in questi giorni.

Per chi è credente magari questa risposta è facile, o troppo facile ai limiti dell’automatico; per chi non lo è invece potrebbe essere diventata un’abitudine e basta: qualcosa che si fa (così) perché si è sempre fatta (così).

Ma se abbiamo bisogno di recuperare o dare un nuovo senso a questi giorni, cosa possiamo fare? 

La risposta che ci siamo date in diretta è tessere il filo di una nuova storia tra passato, presente e futuro. E farlo con un filato prezioso e raro: la fiducia. Perché che sia religiosa o pagana, la storia di Natale che ci ha portati qui ci insegna la fiducia: rinascerà il Bambino, tornerà il Vecchio barbuto, e tornerà la luce e l’abbondanza sui campi che abbiamo seminato.

Ecco, scrivere una lettera a unə sconosciutə e abbandonarla nel mondo è un atto di fiducia: che qualcunə la troverà, che accoglierà la storia che abbiamo condiviso e ne avrà cura.

Le regole sono così semplici da non essere nemmeno vere regole (le trovi nel carosello). Il contenuto è quel che c’è nel tuo cuore e pensi possa unirci e riunirci in questo Natale 2022.

Scriverai la tua lettera senza fissa dimora?
 #letteresenzafissadimora2022 #letteresenzafissadimora 
#talefulness #lapienezzadelracconto #storiechecurano #storytellingdivergente #raccontarsi #natale2022
Che cos’è il perdono? L’etimo suggerisce si Che cos’è il perdono?

L’etimo suggerisce si tratti di un’azione a vantaggio di terzi fatta senza alcuna aspettativa di rimborso, ricavo, reciprocità. Per dono, appunto. 

E probabilmente è così che dovrebbe essere, ma…

Ma in mezzo ci siamo noi: umani, complessi, fragili, sperduti.

Per capire il perdono e poterlo così applicare, non ci basta una definizione da dizionario, per quanto incredibilmente poetica. E a dire la verità non ci basta neppure sapere quanto male faccia alla nostra salute non perdonare: in effetti bastasse sapere quanto male facciano certe cose, non ne faremmo un sacco che invece facciamo.

Per capire il perdono abbiamo bisogno di entrarci dentro e coglierne le sfumature: come ha fatto per nostra fortuna lo psichiatra e professore Stephen Marmer, riconoscendo tre forme del perdono che ci rendono le cose più facili: l’esonero, la tolleranza e il rilascio.

Tu che ne pensi di queste tre forme di perdono?

Cosa ti rende più facile, o più difficile, perdonare qualcuno?

#appuntiscorrevoli #perdono #stephenmarmer #forgiveness #perdonare #perdonarsi #talefulness #sogliamagica
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