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29 marzo 2025 ➝ Eclissi parziale di Sole e novil

29 marzo 2025 ➝ Eclissi parziale di Sole e novilunio in ♈, detta anche la Luna del Bambino.

L’archetipo che meglio rappresenta questo novilunio in cui la mutevole Luna incontra la carica impulsiva e impaziente dell'Ariete, l'inafferrabile Mercurio e il trascendente Nettuno, è sicuramente Pinocchio: il burattino-bambino che oscilla continuamente tra fantasia e realtà, verità e menzogna, inganno e autenticità.

È irrefrenabile Pinocchio. Lo è nella sua curiosità verso ciò che non conosce e che sta fuori dalle mura di casa e dai confini del villaggio. Lo è nel suo desiderio impellente di diventare un bambino vero, o potremmo dire “una persona autentica”. Lo è nelle brame improvvise che lo catapultano ora in uno stato di picco, ora nel più profondo degli abissi interiori.

E a poco servono gli interventi della bella Bambina dai capelli turchini (figura nettuniana e abissale, e funzione intuitiva), o i consigli avveduti del Grillo Parlante (figura saturnina negli intenti, ma mercuriale nel suo essere parola e messaggio, nonché funzione pensiero): il rumore dentro e fuori Pinocchio è tale da confondere le carte. Troppe nuove sensazioni, troppe nuove emozioni. E tutte insieme.

Ma se è vero che questa Luna ardente, irrequieta e altamente sensibile, non è probabilmente il miglior archetipo a cui appellarsi se si tratta di prendere decisioni per la vita e scegliere le proprie battaglie, è un buon archetipo per abbandonarsi ad alcune riflessioni che precedono l'azione.

Prova quindi a sfruttare le suggestioni di questa Luna-Pinocchio per provare a riflettere su:

💭 a cosa sono particolarmente sensibile?

💭 com'è cambiata la mia sensibilità?

💭 da dove arrivano le mie sensazioni?

💭 cosa ha il potere di modificare completamente il mio umore?

💭 a servizio di che sta lavorando la mia immaginazione?
(Dei miei desideri? Dei miei risentimenti? Delle mie ferite? Delle mie paure?)

💭 quanto il mio essere spugna rispetto a ciò che mi circonda mi rende confusa o incerta sul da farsi?

💭 cosa mi dice l'istinto, a che pro?

💭 cosa mi dice l'intuito, a che pro?

Buona #LunaPiena!

#ArchetipiInMovimento #PianetiInteriori #Lunatidi2025 #AstrologiaArchetipica

«Non so cosa scrivere» «Mi sembra di parlarmi a

«Non so cosa scrivere»
«Mi sembra di parlarmi addosso»
«Tanto scrivo sempre le stesse cose»
«Mi annoio»
«Non capisco a cosa mi serva»
«È una cosa da adolescenti»

Scrivere di sé sarà pure utile, ma non è una pratica che metta d’accordo tutti.

Soprattutto la formula del diario classico, da cui solitamente partiamo, non è un metodo per chiunque e per tutte le stagioni della vita.

Le strade della scrittura che cura sono molte (il diario, le pagine del mattino, il bullet journal, le liste…), e ciascuna persona, se interessata a esplorare questo magnifico strumento di autoanalisi, prima o poi trova la propria.   Personalmente credo di averne provate un numero considerevole, e quella del Commonplace Journal è la strada su cui cammino da qualche anno con grande soddisfazione.

L’approdo è stato certamente graduale e naturale, ma non posso non pensare che a mettermi su questa strada abbiano contribuito alcune letture: Joubert, per esempio, ma anche Virginia Woolf, Ennio Flaiano, J.D. McClatchy, Elizabeth Smither.

Nel carosello ti racconto cosa sia il Commonplace Journal, a cosa serva e ti lascio anche qualche spunto di lettura per approfondire le sue origini.

Fammi sapere nei commenti se conoscevi già questa tecnica; se già la usi, magari in modo spontaneo senza saperne il nome o l’esistenza; o se hai una tecnica di scrittura che cura che preferisci ad altre e che eleggeresti, almeno in questo periodo della tua vita, a tua tecnica preferita, così da arricchire la lista e ampliare il panorama a chi non ha ancora trovato la propria tecnica elettiva.

#tecnichediaristiche #journaling #diario #commonplacebook #commonplacejournal #scritturachecura

✍️ Scrivi di te come se a parlare di te fosse

✍️ Scrivi di te come se a parlare di te fosse il tuo smartphone

È in assoluto l'oggetto che portiamo di più con noi durante la giornata, e da quando è diventato intelligente non solo ascolta le nostre telefonate e legge i nostri messaggi, ma in base alle ricerche per cui lo usiamo sa anche cosa sappiamo e cosa non sappiamo, cosa ci manca e di cosa ne abbiamo abbastanza, e in certi casi persino quanto e cosa mangiamo e se muoviamo abbastanza il 🍑

Prova a immaginare che quando la notte vai a dormire, il tuo smartphone si animi e frequenti un circolo di altri suoi consimili con cui si sfoga, si confida, e qualche volta spettegola.

Cosa direbbe di te?
Cosa racconterebbe del vostro rapporto?
Come descriverebbe la vostra routine?
E la tua vita in generale?

Un autore celebre per aver usato elettrodomestici come protagonisti per raccontare una storia umanissima, piena di riflessioni sul cambiamento, l’obsolescenza, la lealtà e la paura dell’abbandono, è Thomas M. Disch, scrittore statunitense di fantascienza e narrativa per ragazzi.

Il libro di cui ti parlo è:

📘 The Brave Little Toaster (1980), Il tostapane coraggioso, mai ufficialmente tradotto in italiano.

Questo racconto – poi diventato anche un film d’animazione distribuito da Disney nel 1987 – ha come protagonisti una combriccola di elettrodomestici antropomorfi – un tostapane, una lampada, una radio, una coperta elettrica e un aspirapolvere – che dopo essere stati abbandonati in una casa di campagna, partono per un’avventura alla ricerca del loro "padroncino" umano.

In Toy Story sono invece i giocattoli di Andy a prendere vita, a ribellarsi all'invecchiamento, al superamento, all'abbandono. E non sto a elencarti i tanti titoli di fantascienza che usano lo stesso motivo.

Ogni oggetto domestico vive con noi, accompagna il ritmo dei nostri giorni, è in qualche modo compagno, complice e aiutante delle nostre storie: perché dunque non immaginare come le racconterebbe?

Buona scrittura!

#scrividi #scriversi #scriveredisé #scritturachecura #writingprompt

Chi sono i tuoi amici? Credono in te? O arrestano

Chi sono i tuoi amici? Credono in te? O arrestano il tuo sviluppo con sberleffi e incredulità?
Se è così, allora non hai amici. Vai a cercarne qualcuno.

Ray Bradbury | 📖 Lo Zen e l'arte di scrivere

La maggior parte dei saggi che parlano del mestiere di scrivere, parlano del mestiere di vivere.

Quando ancora volevo diventare una scrittrice, di saggi sulla scrittura ne ho ingurgitati una quantità notevole, e più leggevo per imparare a raccontare storie, più trovavo parole e strade per crearmi.

Quindi ora vedi tu il da farsi: puoi prendere questo post come un consiglio di lettura, o soltanto accoglierne il suggerimento che arriva dalla citazione. In entrambi i casi ti porterai a casa qualcosa.

#paginechecurano #letture #citazioni #ilmestieredivivere

Non ci piace essere giudicate, eppure quella volta

Non ci piace essere giudicate, eppure quella volta accidenti se ci siamo andate giù pesanti!

Detestiamo l'idea di essere oggetto di pettegolezzo, ciononostante non siamo sottratte granché alla conversazione quando quella collega ha iniziato a tagliare colletti.

Ci aspettiamo che le persone si mettano nei nostri panni, mostrino rispetto per la nostra storia, si rivolgano a noi con gentilezza, ma certe volte siamo proprio noi a non arrivare a contare fino a dieci.

Eh sì, siamo umane. E siamo fatte (anche) della stessa materia delle nostre avversioni.

Monitorarci in queste versioni poco edificanti di noi, però, è un buon esercizio per prendere coscienza delle nostre scorie, comprendere cosa scateni le emissioni che inquinano i nostri ambienti e le nostre relazioni, e trovare un modo per ridurle al minimo.

Dunque, oggi, ti invito a scrivere di quella volta che ti sei comportata come non ti piace che gli altri si comportino con te, e a fare una riflessione su cosa ti abbia portata a scegliere proprio quel modo piuttosto che un altro che ti avrebbe fatta sentire meglio con te stessa.

Buona scrittura!

#scrividi #scriversi #scriveredisé #scritturachecura

✨ 14 marzo alle 7:56 → 🌚 Eclissi di Luna pi

✨ 14 marzo alle 7:56 → 🌚 Eclissi di Luna piena in ♍️

L'archetipo che meglio rappresenta questa Luna piena e la sua eclissi, è Iside, la grande maga, la garante della Maat (l'Ordine Cosmico); dea del principio e della fine di tutte le cose, come la descrive Apuleio nelle Metamorfosi: «Eccomi a te, soccorrevole e benigna. Cessa di piangere e di lamentarti, scaccia il dolore, grazie ai miei favori ormai già brilla per te il giorno della salvezza»

E da cosa mai potrebbe 'salvarci' una dea così benevola e potente?

Di sicuro da copioni che hanno fatto il loro tempo, e in modo particolare da certi autosabotaggi divenuti ormai schema e, in alcuni casi, anche struttura della nostra storia: il perfezionismo paralizzante, il paragone continuo, l'autocritica distruttiva, le abitudini tossiche, gli evitamenti, la rigidità, il bisogno di controllo, l'isolamento e l'autoesilio.

E poi anche da certe storie cominciate prima di noi, ma che attraverso noi trovano nuove pagine in cui perpetrarsi. Potremmo allora dire che questa Luna isiaca ci offre la giusta luce e lente per guardare da vicino il disegno miniato ai margini del nostro racconto: lì dove potrebbe essere custodita la rivelazione liberatoria, la chiave per un vero e proprio reset karmico.

Se questa Luna potesse parlare, ci direbbe allora: «È tempo di uscire da questo racconto»

E siccome è una Luna 'soccorrevole e benigna', sottoponendoci a buone domande, ci darebbe anche qualche dritta su come cominciare a farlo:

💬 quali situazioni nella tua vita sembrano ripetersi, anche se hai cambiato persone, contesto o circostanze?

💬 cosa continui a giustificare, nonostante tu sappia che ti sta facendo male?

💬 a quali aree della vita, o a quali particolari situazioni, applichi maggior controllo?

💬 in quali aree della vita, o in quali particolari situazioni, ti perdi in dettagli insignificanti?

💬 dove e quando ti senti in trappola? Chi/cosa ti fa sentire così? Quando gli/le hai delegato i tuoi sentimenti ed emozioni? Per avere in cambio cosa?

Buona #lunapiena tra le braccia di Iside!

#archetipiinmovimento #pianetiinteriori #lunatidi2025 #mitobiografiastrale

✍️ Uno spunto Quando ti ci sei riflessə, qu

✍️ Uno spunto

Quando ti ci sei riflessə, questa mattina, lo specchio del bagno, anziché mostrarti il tuo volto, ti ha mostrato le immagini di unə altrə te, in una delle tante possibili storie alternative a quella che stai vivendo.

▪️Chi è questə altrə te?
▪️In cosa ti somiglia?
▪️In cosa è completamente diversə?
▪️Che fa nella vita?
▪️Che vita fa?
▪️Quali sono i suoi rimpianti?
▪️Che cosa ammiri di quella versione di te?
▪️Che cosa ti stranisce?
▪️Che cosa ti spaventa?
▪️Chi sono i suoi amici?
▪️Chi gli avversari?
▪️Quali sono le sue battaglie?
▪️Cosa le viene estremamente facile?
▪️In cosa fa fatica?
▪️Che effetto ti fa poter sbirciare nella sua vita?

Buona scrittura!

#scrividi #scriversi #scriveredisé #scritturachecura

Non sono stata una buona ‘sorella’ in moltissi

Non sono stata una buona ‘sorella’ in moltissime occasioni.

Verso le mie ‘sorelle’ e i miei ‘fratelli’ ho provato invidia, gelosia, diffidenza, risentimento, rabbia, persino odio.

Mi sono messa in competizione. Mi sono defilata. Ho mentito. Ho parlato quando sarebbe stato meglio tacere, e ho taciuto quando sarebbe stato meglio parlare.

Certe volte, per non saper cosa fare, non ho fatto nulla. E altre, per la paura di venire estromessa, o per il terrore del rifiuto, mi sono intromessa inopportunamente e ho accettato l’inaccettabile.

Non sono stata sempre una buona amica per le mie ‘sorelle’ e i miei ‘fratelli’.

Spesso l’ideale a cui ho aderito di amica che intercetta tutto, che ti capisce sempre, che sa cosa ti serve, che ti ama sopra ogni cosa, che ha la risposta che cerchi, ha preso il sopravvento sull’ascolto profondo, sul rispetto dei tempi e delle ferite, sui sani confini. Anche miei.

Non nasciamo sorelle.
Non nasciamo amiche.

Impariamo a esserlo.

E se anziché fissarci con un’idea di sorellanza e di amicizia preconfezionate ci prendessimo la briga di chiedere: come? Come posso sostenerti? Come posso aiutarti? Come ti accompagno?

Se nelle nostre parole di sorellanza, in mezzo a tante sentenze e risposte, infilassimo qua e là qualche dubbio e un paio di domande, allora non potremmo che migliorare.

Ciao sorelle. Ciao fratelli.

Ho scritto parole per entrambi, ma in fondo volevo soltanto domandarvi: come?

#8marzo

——
Nell’immagine creata con l’Ai: Psiche viene aiutata dalle formiche a dividere i grani dai semi

Marzo è il mese della poesia, e la poesia, come h

Marzo è il mese della poesia, e la poesia, come ha detto in una intervista a @la_lettura l’editore e traduttore Nicola Crocetti, «ci aiuta a riflettere sui nostri sentimenti, sul presente, sul passato. Sulle nostre speranze e sulle nostre passioni»

Perché allora non iniziare a pensare a come mettere in poesia le nostre riflessioni invernali, per prendere congedo dalla stagione o semplicemente per fermare, in un haiku, questo capitolo della nostra storia.

Cosa sia un haiku e come scriverne uno, l’ho raccontato nel carosello, dove trovi anche il mio haiku di congedo da questo inverno ormai agli sgoccioli.

Ovviamente la sezione commenti è smaniosa di accogliere tutti gli haiku che scriverete ❤️

#haiku #poetrytherapy #mesedellapoesia2025 #poesia #scritturachecura

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©2018 - 2025 Carlotta Givo | Coaching in fabula. Foto: Michela Ghio. Tutti i diritti sono riservati.